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La seconda metà di novembre 2025 potrebbe segnare il vero punto di svolta stagionale. Dopo settimane altalenanti tra fasi miti e brevi incursioni fresche, un cambiamento netto è pronto a colpire l’Europa e, se le simulazioni verranno confermate, anche l’Italia. L’aria fredda in arrivo dal Polo potrebbe spingersi fino alla pianura Padana portando, nel weekend del 21–23 novembre, le prime nevicate al livello del mare. Uno scenario ancora da confermare, ma sempre più presente nei modelli matematici. Un cambio di pattern deciso: ecco cosa sta succedendo La settimana che inizia il 17 novembre 2025 rappresenterà una delle fasi chiave dell’intera stagione autunno-inverno. Dopo metà mese, infatti, i modelli mostrano un chiaro cambio di pattern circolatorio: l’anticiclone tende a spostarsi verso l’Atlantico settentrionale, creando le condizioni per una discesa diretta di aria polare verso l’Europa centro-meridionale. L’Europa sotto gelo: aria polare in arrivo A partire dal 18–19 novembre una potente massa d’aria fredda, di origine polare marittima, affonderà con decisione sull’Europa. Germania, Austria, Polonia, Repubblica Ceca e i Balcani saranno tra le prime regioni a vedere temperature in forte calo e neve che, secondo le proiezioni, potrebbe scendere fino in pianura già dalle prime ore del 20 novembre. E l’Italia? Arriva il freddo, con risvolti molto interessanti Nella prima fase, l’Italia sarà solo sfiorata dall’aria più fredda, che tenderà a scivolare sul fianco orientale delle Alpi. Tuttavia, con il passare dei giorni la massa d’aria polare guadagnerà terreno, iniziando a penetrare più decisamente nella Pianura Padana e sulle regioni del Nord. Il minimo depressionario sul Ligure: la chiave per la neve al piano Le dinamiche che potrebbero portare nevicate in pianura si attiverebbero tra il 21 e il 23 novembre, quando i modelli iniziano a mostrare la possibile formazione di un minimo depressionario sul Mar Ligure. Neve al livello del mare: uno scenario possibile Secondo diverse corse dei modelli matematici (ECMWF, GFS e GEM), il fine settimana 21–23 novembre potrebbe vedere: Prudenza sì, ma lo scenario è ormai concreto È fondamentale sottolineare che, nonostante la distanza temporale, la possibilità della neve in pianura non è più un’ipotesi isolata. Un novembre dal sapore invernale Se lo scenario venisse confermato, la terza decade di novembre 2025 entrerebbe tra le più fredde degli ultimi anni, anticipando di fatto l’ingresso dell’inverno meteorologico. Conclusione: il Nord sogna la neve, il trend è favorevole Il quadro generale ci dice che la seconda metà di novembre potrebbe rivelarsi decisiva. L’arrivo dell’aria polare è ormai confermato, e con esso cresce la possibilità di nevicate in pianura sul Nord Italia tra il 21 e il 23 novembre. Leggi anche: il temuto BURIAN, con GELO e NEVE sull'ITALIA FREDDO e NEVE per un INVERNO con i FIOCCHI Freddo e neve non tarderanno, sbuca anche il BURIAN AUTUNNO agli sgoccioli, irrompe l'INVERNO, ecco quando e perchè ECCO le possibili precipitazioni nevose al Nord e gli accumuli al suolo entro domenica 23 novembre ⸻ ✍️ Articolo originale a cura della Redazione Meteo Puglia – Analisi a medio-lungo termine
Questo nuovo assetto barico, noto come blocco atlantico, taglia il flusso mite oceanico e apre la porta alle correnti fredde provenienti dal circolo polare. È esattamente il tipo di dinamica che, quando si presenta a fine autunno, può portare episodi freddi e nevosi anche a bassa quota.
Il raffreddamento sarà rapido e marcato, con anomalie termiche fino a –8°C rispetto alla media del periodo, segno che il nuovo assetto circolatorio sarà particolarmente incisivo.
Il primo passo sarà il calo termico, evidente già tra il 19 e il 20 novembre:
• minime vicine allo zero sulla pianura piemontese, lombarda e veneta
• massime spesso inferiori agli 8–9°C
• venti orientali e nord-orientali a rinforzare la sensazione di freddo
Ma la parte davvero interessante arriverà nella seconda metà della settimana.
Questa è una configurazione fondamentale:
• richiama aria umida da sud, necessaria per innescare le precipitazioni
• consente all’aria fredda già presente al Nord di scivolare verso il basso
• favorisce la convergenza di correnti fredde e umide, il mix perfetto per la neve in pianura
La Pianura Padana, chiusa dalle Alpi e spesso sede di inversioni termiche, potrebbe così trovarsi con temperature prossime o inferiori a 0°C al suolo, mentre l’arrivo delle precipitazioni completerebbe il quadro.
• nevicate fino al piano su Piemonte, Lombardia ed Emilia occidentale
• episodi nevosi misti o deboli a Bologna, Verona, Modena, Parma
• fiocchi coreografici anche sulle città più grandi del Nord
• accumuli più consistenti sulle colline e sull’Appennino settentrionale
Particolarmente a rischio sarebbero le zone comprese tra Torino, Milano, Lodi, Pavia, Piacenza e parte del veneto occidentale.
La combinazione tra aria fredda preesistente e umidità in risalita dal minimo ligure è uno degli schemi classici per la neve in Pianura Padana, soprattutto in autunno avanzato.
Nei modelli comincia infatti a comparire con una certa regolarità, anche se:
• non è ancora possibile definire gli accumuli
• non è sicuro che tutto il Nord venga coinvolto
• non sappiamo quanto durerà la fase fredda
Ciò che possiamo dire è che la tendenza è chiara: il raffreddamento europeo sarà notevole, e l’Italia potrebbe essere coinvolta in modo più significativo del previsto.
Il mix di:
• aria fredda polare
• depressione ligure
• Pianura Padana già raffreddata
è uno dei più potenti per generare nevicate a bassa quota già in autunno.
Non siamo ancora nel campo delle certezze, ma la tendenza è reale e va monitorata con grande attenzione.
